Puglia, ordinanza regionale vieta di lavorare nei campi nelle ore più calde

Pubblichiamo da La Gazzetta del Mezzogiorno del 26.06.2021

BARI – Il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano ha emanato un’ordinanza regionale che vieta «il lavoro in condizioni di esposizione prolungata al sole, dalle ore 12:30 alle ore 16:00 con efficacia immediata e fino al 31 agosto 2021: la decisione dopo anche quanto accaduto a Brindisi dove un bracciante agricolo di 27 anni è morto dopo aver lavorato molte ore sotto il sole, a temperature elevate. L’ordinanza vale sull’intero territorio regionale «nelle aree o zone interessate dallo svolgimento di lavoro nel settore agricolo, limitatamente ai soli giorni in cui la mappa del rischio indicata sul sito www.worklimate.it/scelta-mappa/sole-attivita-fisica-alta/ segnali un livello di rischio Alto», si legge.

L’INVITO DEL SINDACO MELLONE – Tre lavoratori morti nella grande afa in due giorni in Puglia e il sindaco Pippi Mellone invita tutti a adottare l’ordinanza anti-caldo in vigore da cinque anni nel proprio comune, Nardò (Lecce): vieta il lavoro nei campi durante l’estate nelle ore più calde della giornata per tutelare i braccianti agricoli. Ai ministri del Lavoro, delle Politiche Agricole e della Salute – Andrea Orlando, Stefano Patuanelli e Roberto Speranza -, ai presidenti di Anci (Antonio Decaro), Regione Puglia (Michele Emiliano) e Inail (Franco Bettoni) chiede l’estensione del divieto a tutte le zone più esposte al caldo, come il Salento. Invierà quindi loro il testo dell’ordinanza che vieta il lavoro nei campi tra le 12:30 e le 16 e che quest’anno, per la prima volta, è legata al progetto Worklimate di Inail e Cnr.

UILA PUGLIA: «Dopo l’ordinanza che vieta il lavoro agricolo nei giorni ad alto rischio e nelle fasce orarie più calde, diviene necessaria la sottoscrizione di un accordo tra le organizzazioni sindacali e datoriali per meglio tutelare la salute dei lavoratori». Così il segretario di Uila Puglia, Pietro Buongiorno, all’indomani dell’ordinanza con la quale il governatore Michele Emiliano è intervenuto a tutela dei braccianti pugliesi, dopo l’ennesima tragedia dei giorni scorsi, quando un maliano di 27 anni è morto tornando in bici dal lavoro nelle campagne di Brindisi.

Per Buongiorno è necessario un accordo «di cui la Regione sostiene che si farà promotrice; un accordo che possa meglio tutelare, in via ordinaria, la salute dei soggetti che operano nelle condizioni climatiche più pericolose» e «riteniamo che il negoziato con le parti datoriali per il rinnovo dei contratti provinciali degli operai agricoli e florovivaisti (Cpl) in corso in tutte le province pugliesi possa essere l’occasione per una interlocuzione costruttiva con le organizzazioni datoriali nella speranza, tuttavia, che questa sia occasione proficua per avvicinare le posizioni tra le delegazioni trattanti chiamate al rinnovo dei Cpl scaduti il 31 dicembre 2019 e che interessano, nella sola Regione Puglia, circa 170mila lavoratori con un numero di giornate annue lavorate superiore a 15 milioni».

Il lavoro agricolo e florovivaistico rimane un impiego “fragile», che dà sempre meno garanzie e serenità ai braccianti, aggiunge Buongiorno: «Da tempo ribadiamo che il rinnovo dei Cpl può creare l’opportunità per una seria valorizzazione e tutela della salute e sicurezza del lavoro e di sorveglianza sanitaria. La Uil da mesi sta portando avanti una campagna di sensibilizzazione nazionale sotto lo slogan Zero Morti sul Lavoro. Lo ha ribadito lo stesso segretario generale nazionale, Pierpaolo Bombardieri dal palco di ieri a Bari: il nostro obiettivo non è diminuire, non è ridurre, ma azzerare. E’ la lotta della vita, è la battaglia per la civiltà del lavoro».